giovedì 20 settembre 2007

Il cinema che (non) si vede



La rosa purpurea del Cairo (di Woody Allen)


Una delicata commedia romantica sul desiderio di lasciarsi trasportare dalla fantasia, raccontata attraverso la stravagante avventura amorosa di una donna sognatrice.

Scriveva Umberto Eco, nell’introduzione del libro “Saperla lunga” di Woody Allen, che questo scrittore/regista americano non era molto conosciuto prima di allora se non da una strettissima cerchia di cinefili incalliti; solo da poco, infatti, cominciava a scoprirlo anche il grande pubblico. Questo Eco lo scriveva nel 1973, tempo ne è passato, e oggi il nome Woody Allen è diventato noto a tutti.
Credo, però, che nonostante la fama internazionale di cui gode questo regista, sia più spesso noto il personaggio Allen, che non il suo cinema. Certo, è molto probabile che si conoscano i suoi lavori più recenti, come “Scoop” o “Match point” (anche se quest’ultimo, seppur pregevole, è un’opera un po’ a sé che non rappresenta il tipico stile di Allen).
Ma varrebbe davvero la pena recuperare e riscoprire i primi film della sua carriera che rischiano altrimenti di essere semplicemente catalogati come “film famosi di Allen”, ma mai visti. In particolare mi vengono alla mente le primissime opere comiche come “Il dittatore dello Stato libero di Bananas” o “Prendi i soldi e scappa” o ancora “Provaci ancora Sam”, fino a giungere a quelli che a mio giudizio sono tra le opere più geniali di questo regista, quali “Io e Annie” e “Zelig”.
Ed è proprio con questa intenzione di ripercorrere il cinema meno recente di Woody Allen, che vorrei proporvi quella che ritengo essere una “delicatissima perla” della sua produzione cinematografica.
Si tratta di un film del 1985 e si intitola “La rosa purpurea del Cairo”.
Definirla una commedia sarebbe davvero riduttivo. Direi, piuttosto, che si tratta di una favola estremamente romantica che racconta la stravagante avventura amorosa di una donna sognatrice un po’ per carattere e un po’ per necessità.
Non solo una commedia dallo humour raffinato, appunto, ma, soprattutto, un omaggio al potere dell’immaginazione, alla forza della fantasia, al cinema e alle gioie e alle passioni che sa trasmettere.
Allen scrive e dirige un film ricco di momenti sorprendenti, che sa divertire, ma anche che appassiona e, infine, commuove. Splendida Mia Farrow che interpreta la sognatrice Cecilia, e ottimo Jeff Daniels nel doppio ruolo del romantico ed ingenuo Tom Baxter e dell’ambizioso attore Gil Shepherd.
“La rosa purpurea del Cairo” è un film delizioso, da vedere, o rivedere, di cui sono sicuro vi innamorerete e che saprà farvi innamorare.

Alessandro Marchetti

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