mercoledì 30 maggio 2007

Concerto a Motta

Ci scrive un nostro lettore, per un'iniziativa che mi pare positiva e che necessita di un po' di pubblicità.
Sta cercando di organizzare un concerto della Bandabardò (http://www.bandabardo.it/), un gruppo fiorentino di rock e folk che conta di un ottimo successo anche internazionale. Prevede, inoltre, di riuscire ad avere più di un migliaio di persone presenti: è davvero lodevole chi si presta per avere degli eventi di questo tipo a Motta.
Il problema sono i finanziamenti, ovvero si spera fortemente di poter rendere gratuito per tutti il concerto e gli eventuali sponsor potrebbero farsi conoscere a moltissma gente.
Potenziali sponsor, dunque, potete contattare direttamente l'organizzazione per tutte le informazioni all'indirizzo email mandolino78@libero.it.

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Francesco Benedet

giovedì 24 maggio 2007

Fotografia e... letteratura noir

Vorrei segnalarvi due appuntamenti per domani sera, venerdì 25 maggio 2007.
Iniziamo dalla serata presso la Fondazione Giacomini, a Motta di Livenza, alle 20.45: l'ultimo dei cinque "venerdì della Fondazione" che verterà sulla fotografia. Si è già tenuto "Dalla carta salata al digitale" con la presenza del fotografo Giulio Cecere. Domani, invece, sarà presente Alessandra Santin nell'incontro "Biografia dello sguardo: l'attualità del bianco e nero" che darà una lettura delle maggiori opere in bianco e nero della storia della fotografia ("un dialogo con l'arte attraverso un percorso guidato", scrive il curatore Sergio Momesso). Maggiori informazioni al sito http://www.fondazionegiacomini.it/.
Il secondo invece non è di Motta, ma sarà a Meduna con un ospite opitergino: alle ore 20.30, presso il Municipio, si terrà la presentazione del libro noir di Alessandro Marchetti dal titolo “Rosso fuoco”. La serata sarà introdotta dall'editore Lorenzo Taffarel, con l'intervento dell'autore della foto in copertina, Ignazio Polesel. Saranno inoltre eseguiti al pianoforte alcuni brani tratti dalla "colonna sonora" del libro.
Due eventi culturali, entrambi molto interessanti, che purtroppo avverranno contemporaneamente: dopotutto nella vita bisogna sempre scegliere.

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Francesco Benedet

martedì 8 maggio 2007

Gocce di storia: 1 - Nascita del consiglio comunale a Motta

Ormai manca un anno alla rielezione del nuovo consiglio comunale di Motta di Livenza. Storicamente, è interessante come ha avuto orgine. Esso è stato istituito molto tempo prima dell’Unità d’Italia. Alcune notizie ce le riporta l’immancabile Lepido Rocco, uomo di cultura mottense vissuto a cavallo tra il diciannovesimo e ventesimo secolo:
“Prima del 1451 pare che Motta non avesse Consiglio né Leggi proprie. Perciò in quest’anno, considerando « non esservi cosa giusta ed onesta qualora non venga amministrata con determinato ordine e speciale moderazione; e che le città non possono stare unite, né essere tenute a dovere nei loro negozi (affari, n.d.r.), se non vi si mettono a capo dei duci e degli amministratori, dall’ingegno ed operosità dei quali gli altri imparino a ben vivere; e se non siamo tenuti dei Consigli, affinché, col proporre e disputare, le cose siano ben condotte ed i tributi del popolo e dei principi vengano sapientemente regolati »; la totalità dei cittadini di Motta « vedendo di aver vissuto lunghissimo tempo senza consiglio e senza legge, con gravissimo dei propri negozi; e volendo provvedere a’ futuri errori e così stabilire giustiza per sè e per i popoli, onde non essere biasimati dai propri discendenti ... » col permesso del Podestà, risolse di creare un Consiglio.” (da Lepido Rocco, Motta di Livenza e suoi dintorni, Arnaldo Forni Editore; le citazioni interne sono del documento originale tradotto dal latino dallo stesso Rocco)
Si capisce dunque che la città era invivibile senza tali leggi comunali. Inoltre si dice che gli amministratori devono essere di intelligenza e operosità superiore, dai quali i cittadini devono prendere esempio.
Altro punto da evidenziare è il “disputare”, la discussione civile basata su tesi e argomentazioni: guardandoci attorno, in tv ma non solo, pare sempre più difficile trovare un dialogo di questo tipo.
Da un documento così antico, che può sembrare retorico e fatto solo in funzione della richiesta al Podestà di allora di istituire il Consiglio, si possono delinare alcuni principi ispiratori. Che, penso, potrebbero essere ancora oggi validi.

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Francesco Benedet